Statua della Libertà: alcune cose che non sapevi sul monumento simbolo di New York

Statua della Libertà: alcune cose che non sapevi sul monumento simbolo di New York

Agosto 4, 2019 Off Di redazione

Vera e propria icona di libertà, la Statua della Libertà ha accolto tutti coloro che sono giunti nel porto di New York negli ultimi secoli: ogni anno oltre quattro milioni di visitatori passano attraverso The Battery mentre si dirigono verso la Statua della Libertà, una delle principali attrazioni di New York, e hanno modo di osservare un vero e proprio capolavoro estetico e artistico. Nonostante sia un monumento celebre, però, non tutti conoscono alcune curiosità sul simbolo della Grande Mela. 

Il modello originale della Statua della Libertà è una donna egiziana?

Sono molti gli storici che affermano che la Statua della Libertà sia stata modellata sulla base della Libertas, la dea romana della libertà. Tuttavia, lo scultore Frédéric-Auguste Bartholdi si ispirò per la prima volta alle figure colossali che custodiscono le tombe egiziane.

Bartholdi aveva progettato una statua monumentale che rappresenta una donne vestita, simbolo dell’Egitto, che si trova a Port Said, all’estremità settentrionale del canale di Suez. La curiosità? Il prototipo della statua si intitolava “L’Egitto che porta la luce in Asia”. Nonostante la proposta sia stata scartata a causa del suo costo elevato, i progetti potrebbero aver trovato compimento altrove. Secondo queste considerazioni, insomma, nulla vieta che la Statua della Libertà possa ispirarsi proprio a quella donna egiziana.

Ha uno strato di “pelle” piuttosto sottile

La Statua della Libertà è ricoperta da uno strato di rame molto sottile, che equivale a circa la profondità di due centesimi uniti. Quando fu assemblata sull’isola di Bedloe’s Island, il suo colore era il marrone intenso, rimase così per circa 35 anni. Nel 1920, la pelle di rame iniziò ad ossidarsi e a diventare di color verde mare che conosciamo oggi.

La Statua della Libertà oscilla

Gustave Eiffel, celebre per aver inventato una certa torre di ferro che porta il suo nome, ha creato lo scheletro unico della Statua della Libertà: la struttura in ferro al centro era il culmine dell’innovazione dell’epoca, in quanto garantisce al monumento di essere capace di muoversi nel vento senza piegarsi o formare crepe. Insomma, la Statua della Libertà può oscillare per qualche metro in qualsiasi direzione durante i venti forti senza risentirne, così come la sua bellissima torcia.

La statua è una calamita per fulmini

Secondo la maggior parte delle stime, la statua di rame è stata colpita da 600 fulmini ogni anno da quando è stata assemblata nel porto di New York. Jay Fine ha immortalato un fulmine spettacolare che l’ha colpita nel 2010: è stato il primo fotografo di sempre in grado di catturare un momento di questo tipo!

Tutti gli elementi simbolici della Statua della Libertà

Ogni elemento della Statua della Libertà è un elemento simbolico, da quelli più visibili a quelli più nascosti: il libro che porta con sé riporta la data della Dichiarazione d’Indipendenza americana (4 luglio 1776), mentre le sette punte della sua corona simboleggiano i sette mari, i sette continenti e i raggi del sole.

Questa immagine ha lo scopo di trasmettere il desiderio di diffusione della libertà in tutto il mondo, e l’esempio che gli Stati Uniti voglio dare a tutti gli altri paesi: insomma, non soltanto esteticamente incredibile, ma anche ideologicamente importante!

La Statua della Libertà avrebbe potuto parlare?

Thomas Edison, storico inventore della lampadina e del fonografo, ha proposto – ad un certo punto della storia – di installare un gigantesco grammofono all’interno della Statua della Libertà, che le consentisse di “parlare”. Purtroppo, all fine l’idea è stata respinta.

La statua è in grado di muoversi

Anche se si tratta di una statua, la Statua della Libertà non è mai ferma: la sua gamba destra è in corsa e il suo piede destro sembra si stia sollevando dal terreno. L’immagine che ne deriva è di un’eroina che sta marciando in avanti verso l’orizzonte, indicando la strada da seguire e illuminando il cammino verso la libertà. Ancora una volta, insomma, la simbologia non manca.